Sarebbe ora impossibile parlare della crisi nella quale la Juventus si trova (indicativo presentissimo, ahimè): troppo da dire, troppo da criticare, troppo da rimpiangere. Troppo da rinnegare.
Una cosa sola è palese, evidente, limpida: siamo di fronte ad una squadra che anche nella notte più buia riesce sempre a trovare quella luce che illumina l'oscurità. Una luce fatta di uomini e di gesti, di nomi e di storia, di sensazioni uniche che nessuna squadra, che dico, nessuna entità reale possiede. Come dissi in estate, pur erroneamente difendendo l'operato di Secco e Ranieri (Cobolli e Blanc non sono ancora tra le mie vittime mediatiche), la Juve non vincerà lo scudetto (pronosticai un terzo posto, ci credo ancora, non vedo perchè non dovrei), ma farà strada in Champions (pronosticai la semifinale e nemmeno in questo caso ho motivo di ritirare ciò che ho detto: la Juve nella partita secca, quella dove più dei nomi e degli schemi contano orgoglio, grinta e compattezza, ha poche rivali). E ieri sera, 21 ottobre 2008, data che sancisce il ritorno nel gotha del calcio mondiale della Signora, la Juventus ha dimostrato di essere una squadra non eccelsa, non spettacolare, non in grado, per ora, di vincere qualcosa di importante se non con fortuna, ma anche di essere un gruppo di uomini veri cui anche nei momenti di massimo sconforto riporre la propria fiducia. In parole semplici, comunque vada la stagione, potremo insultare chiunque, criticarli tutti, chiedere la testa di ciascuno di loro, ma sarà impossibile non ringraziarli, perchè, e qui ci vuole, "certe emozioni, solo la Juve" ( e non dico "altare la tomba" per non portar nera)...
La Juve sfiduciata, già tagliata fuori dalla lotta scudetto, in mano ad un tecnico inadeguato, priva dei suoi migliori giocatori (Buffon e Camoranesi) e di due fondamentali pedine (Trezeguet e Zanetti), la Juve che perde Legrottaglie e Marchisio per infortunio, la Juve che fino a pochi minuti dall'inizio della partita "perde 4-0", "fa il record negativo di gol presi", "torna in B", "fa proprio cagare". Ebbene questa Juve, la Juve dei trentamila dell'Olimpico, dei quindici milioni di italiani, dei Mughini, dei Patavini, degli Zuliani, con la consapevolezza della propria storia, mata il Real con una di quelle partite che da quando vi è stato lo scempio di Porcopoli non si erano più viste sul suolo torinese. E lo fa con una partita da Juve, di sofferenza, risolta con due prodezze (una più dell'altra, non me ne voglia Heinzauri o Amainze se preferite) e resa ancor più dolce da quei trenta minuti finali di passione vera. Sembrerò ipocrita ma devo ammettere di essere stato contento al gol di Van Nistelrooy: è facile dirlo ora, a partita vinta, ma i minuti con l'orina che scappa ogni due minuti, con il formicolio alle mani, coi crampi, coi sudori freddi, ebbene quei minuti mi mancavano da troppo tempo. E abbiamo vinto, meritatamente, soffrendo si, ma senza rubare nulla, dimostrando di essere una squadra con le palle cubiche e pazienza se partite così le facciamo solo col Real, con l'Inter (che deve ancora passare sul cadavere della Juve post-Moggi), col Milan e non col Palermo e col Napoli. Pazienza, tanto quest'anno, anche causa infortuni, lo scudetto non lo vinceremo mai. Ma non ditemi che il terzo posto non è a portata di mano.
Ovviamente a quest'apologia della Juve (sia chiaro, siamo in crisi, una stupenda vittoria non cancella gli innumerevoli problemi di cui si è parlato in questi giorni e che non posso non condividere: credo però che una vittoria così serva tantissimo a venirne fuori) manca il marchio di fabbrica, quindi fiato alle trombe e...
Manninger 6,5: una grande uscita nel primo tempo, due belle parate nella ripresa, fortunato sul palo, incolpevole sul gol. Certo, Gigi è Gigi ma l'austriaco ieri se l'è cavata egregiamente.
Grygera 6: mezzo punto in meno per non aver impedito a Heinze il cross per il gol di Ruud. Comunque abbastanza attento.
Chiellini 6,5: la solita sicurezza dopo un periodo difficile. Cattivo, carismatico, tosto da morire. Un po'impreciso nei lanci.
Legrottaglie 6: compitino ben eseguito (Mellberg 6: idem).
Molinaro 6: bravo e volonteroso, mette anche qualche buon cross. Mi dicono, ma non ricordo, che RVN sul gol fosse suo, quindi niente mezzo voto di stima in più.
Marchionni 6: non sfrutta l'occasione della vita ma almeno si impegna molto.
Marchisio 5,5: prima del cambio era onestamente apparso un po'in difficoltà, ma non è facile per un ragazzo così giovane giocare da titolare col Real, che non è l'Anorthosis (Brazzo 6: buoni spunti e ordinaria amministrazione)
Sissoko 7: dite quello che volete ma era dai tempi di Davids che un mediano non mi esaltava in questo modo.
Nedved 7: non mi piace, non mi è mai piaciuto, ma ieri Pavel ha in parte espiato il giallo pensando al quale i milanisti ancora lavorano di mano. Corsa, grinta, spirito Juve. Encomiabile e bravo anche nel servire a Amauri la palla del due a zero.
Del Piero 9: partita discreta, da vero capitano, con qualche buona iniziativa. Ma il gol e le emozioni che ha suscitato in milioni di cuori sono ineffabili. Grazie.
Amauri 8: il migliore in campo al di là della magia di Del Piero. Basti quel che ha detto Fausto, ma sottolineo una decina di chiusure difensive (Iaquinta sv)
Ranieri: non mi esprimo. In questo mese l'ho criticato ferocemente e forse ingiustamente. Continuo a pensare che non sia lui l'uomo giusto per tornare a vincere. Ieri però ha dimostrato di essere un allenatore che nella sfida secca ci sa fare. L'ho detestato, lo detesto. Ma oggi gli rendo grazie.
Considerazioni:
1) Secondo me questa Juve, contando che sabato tornano Camoranesi e Zanetti, a dicembre è terza dietro di poco alle milanesi.
2) Io ho esagerato in senso assoluto nell'esaltare una squadra che oggettivamente deve ancora crescere molto, ma i romanisti che criticavano la mia, seppur modesta, linea difensiva Grygeralegrottagliechiellinimolinaro dove sono?
3) Il Real non è più quello di una volta e come sempre a Torino prende bastonate.
4) vedi citazione
Patavì, col Real dovete sperare di fare un punto in due gare.
Fausto dixit
5) Grazie della pazienza, sparirò di nuovo ma posterò con regolarità le pagelle della Juve (tranne per le partite di sabato sera, Inter-Juve del 22 novembre esclusa) senza poi rispondere.