Di Manfredi è molto bello anche "Lo scudo di Thalos" (e questa è Sparta)
Confermo e sottoscrivo, anche se Talos è senza h!
Quest'estate mi sono dedicato alla letteratura tedesca, che per difficoltà linguistiche non ero riuscito ad apprezzare in pieno durante l'anno scolastico. I due libri che spiccano sopra tutti (saranno scontati, ma mi hanno colpito in maniera mostruosa) sono:
Le sofferenze, le pene, le moderne "seghe mentali" di Werther sono l'emblema dell'eroe
sturmunddrangmico, non solo per il rapporto con l'amata Lotte, ma anche per l'intima confidenza sviluppata con la natura, il rifugio dorato trovato nei versi di Omero e di Ossian ed il ripudio della società borghese del '700. Un capolavoro in tutto e per tutto, un successo secondo me meritatissimo di uno scrittore che viene considerato a ragione il padre della letteratura tedesca. Grazie Johann.
Il Tonio Kroger, inteso come personaggio, può essere considerato il fratello minore del Werther: i punti in contatto tra i due sono molteplici, sia nell'amore totalizzante che riescono a raggiungere, sia per l'intima divisione provata nei confronti della società nella quale si ritrovano. Il Tonio, comunque, esprime in maniera più netta la
maledizione della scrittura e della conoscenza per un uomo di estrazione sociale borghese, poichè non potrà trovare asilo nè tra la "vita" (il contesto borghese di ragazzi biondi, alti e "che non leggeranno mai l'
Immensee") nè tra gli "artisti" (che non lo accettano per le sue origini altolocate). E' un librettino di sole 90 pagine all'apparenza, ma racchiude dentro di se una forza mostruosa (o almeno, io l'ho sentito tanto!).