shaq91 ha scritto:su questo siamo d'accordo
attualmente il gallo non è minimamente ai livelli di un dirk in quanto a tiro e capacità di fare canestro
quello che sostengo io però è che nelle altre cose : stoppate rubate assist rimbalzi ecc non è nemmeno al livello di kirilenko rispetto al quale però è più forte in fase realizzativa
adesso il discorso è semplice : dovendo comunque ancora allenarsi e migliorare meglio farlo sul tiro e sulle soluzioni offensive per diventare un giocatore alla dirk o farlo allenare sul resto del lavoro sporco per farlo diventare un kirilenko che segna di più?
certezze non ce ne sono da nessuna delle due parti ; su qual'è meglio tra le due cose poi è questione di gusti
Considerando la base da cui partiva, per me era più facile "farlo diventare" un Kirilenko che segna di più, perchè certi skill si vedevano già quando giocava a Milano. Per diventare un giocatore "alla Dirk" c'è bisogno di allenare (oltre al tiro) soluzioni offensive che oggi Gallinari ha in modo insufficiente o addirittura non ha del tutto, e non è una cosa semplice.
Per restare in tema e compiacermi un po' posto un pezzo di un bell'articolo di Tavcar nel quale cazzia un po' il Gallo.
Il botto vero ed unico potrebbe essere l'eliminazione al primo turno di Milano. La quale però non ha scuse, in quanto dalla serrata dell'NBA ha approfittato più di tanti altri prendendo una vera e propria stella, per nome uno dei migliori che siano venuti in Europa. Il quale Gallinari però non ha spostato praticamente nessun equilibrio proprio perché solo nelle ultime partite ha dato l'impressione di cominciare a capire cosa avrebbe dovuto fare per rendersi utile. Se pensava di giocare come a Denver, prendendo ogni tanto qualche rimbalzo, tirando come un ossesso da fuori ed ogni tanto andando a concludere in penetrazione, allora anche il più imbecille di coloro che seguono il basket capisce al volo che era semplicemente la cosa più sbagliata che potesse fare. Per i compiti come quelli Milano aveva tutta una serie di giocatori comprati a peso d'oro sul mercato, da Fotsis a Nicholas ed è solo ovvio che il ruolo di ala tiratrice è uno, e se lo occupa Tizio, allora non può giocarci Caio, il che significa che è come non averlo. Nelle ultimissime partite ha mostrato qualche barlume di voler fare da collante della squadra, di volersi a volte anche sporcare le mani per fare quello che a Milano sarebbe servito come un bicchiere di acqua fresca ad uno perso nel deserto: fare semplicemente il lavoro sporco, copertura, aiuto, tagliafuori e rimbalzi in difesa, ed in attacco aggressività, presenza sotto canestro, capacità di punire mismatch non con tiri alla pene di segugio, ma portando il proprio uomo nelle vicinanze del canestro per provocare aiuti della difesa avversaria, o semplicemente per vedere quali fossero gli adeguamenti della difesa per prendere le contromisure necessarie (giocare in uno contro uno, scaricare dentro o riaprire). Cioè esattamente quello che fa, con molta meno classe, Mancinelli. Tutte cose che da un giocatore intelligente come Gallinari uno si sarebbe atteso che le avrebbe capite da solo (avete presente Kirilenko nel CSKA? Ebbene, uguale) e ciò anche molto prima, avendo avuto tutta un'estate con la Nazionale per arrivarci, in quanto alla Nazionale sarebbe servita esattamente la stessa cosa. Non è successo, Milano continua ad essere una squadra senza alcun tipo di gerarchia e se sarà eliminata potrà solo piangere se stessa. Non esiste che una squadra, sotto di 4 punti a sei minuti dalla fine come contro il Real, difenda bene, costringa gli avversari ad errori continui e poi, in attacco, per quattro (! - li ho contati) attacchi di fila il giocatore che porta la palla oltre metà campo palleggi per 15 secondi e poi tiri da tre senza che nessun altro compagno tocchi nel frattempo il pallone (due volte Nicholas, una volta Gallinari ed una volta Cook, se volete saperlo). Chi di voi ha giocato saprà benissimo quale voglia di difendere nell'azione successiva abbiano avuto poi gli stizziti spettatori delle prodezze (ovviamente tutte fallite) del presunto sedicente salvatore della patria. Se uno legge i nomi di Cantù o quelli di Milano trasecola: sembrano due squadre di due Leghe diverse. Eppure Cantù fa risultati e con ogni probabilità approderà alle Top 16 (il Nancy senza Batum è ridicolo, dunque basterà tenere dietro una sola altra squadra), mentre Milano no. Forse perché Cantù gioca a basket? Di squadra?
direi che si rimprovera al gallo il fatto di non aver saputo fare il sesto uomo.
è vero, almeno in eurolega non ha mai fatto la differenza con il lavoro "sporco".
quello che a denver faceva! i punti in penetrazione li faceva anche di là!
il tiro da 3 lo ha perso già a nY.Ma non credo fosse quello il problema!
il fatto è che lui deve essere all-around, è mancata l'energia che si era vista a denver.
la difesa è stata buona certo, ma quando andava di là...non era grintoso a sufficienza.
o lo è stato solo a corrente alternata.
molti di voi lo avete criticato in nazionale perchè andava dentro senza criterio.
per me era obbligato.
ma dopo milano, vi devo dar ragione: ha continuato su questo trend.
è stato comunque uno dei migliori in eurolega? lo so, è un grande con quelle sua capacità di prendersi i liberi!
il fatto è che nei momenti chiave spero e pensavo potesse essere all'altezza dei più grandi.
è un fatto: a milano da sesto uomo non è riuscito.
a denver come detto da qualcuno di voi è riuscito non più di 6 o 7 volte.
lui e io con lui ci nascondevamo sotto il suo QI, il suo giocare per la squadra.
ma a milano...non ha scuse!
doveva essere il leader silenzioso.
e invece questo suo esser modesto, questo suo voler entrare in punta di piedi, ci stya rubando di vedere realizzato il sogno di vederlo giocare non semplicemente da grande ma da grandissimo.
ora che torna a denver dovrà migliorare, lo metto come dovere, perchè continuo a credere che ne ha le qualità.
è per questo caro shaq, che il tiro da 3 non è ppoi cos' fondamentale quanto il fatto di metterci la grinta abituale e la capacità di selezionare non il tiro (in quello è già capace!) ma il tipo di pentrazione da effettuare.
soprattutto, quello che gli rimprovero a milano, prendersi la responsabilità dei tiri. e capire che scaricare a un compagno a pochi secondi dalla fine dei 24, è sì un segnale di fiducia, ma quando il compagno si chiama mancinelli8 (o similia), è automatico aspettarsi un ulteriore "ripassaggio" che lo costringerebbe (come più volte visto in eurolega e nazionale) a un tiro da 3 nell'ultimo secondo...spesso errato, come da logica (il tiro da 3 lo ha perso)-
e ancora: il tiro da 3 che aveva messo su a Ny era stato un modo di adattarsi alle sue condizioni fisiche (schiena infortunata) e alle esigenze del baffo.
Ora è ovvio che, anche per me, se mettesse il tiro da 3 diventa immarcabile. ma lo ritengo difficile proprio perchè un all around difficilmente può lavorare su più aspetti del gioco.
(a meno che non ti chiami nowitzky)
e a proposito di dirk...lui era un dio già da giovane, eppure solo a 34 ha capito che il giro di palla era l'unica soluzione al pressing avversario-
la strada del gallo è ancora lunga perchè maturi (nella migliore delle ipotesi così).
il passaggio è ancora tutto da scoprire: troppo presto per quello.
mi accontento di una miglior selezione nelle penetrazioni.
e diamine in USA le aree non sono così intasate come nel "pantano" di Eurolega.
Ma se invece di andare a Milano lavorava per tre mesi sul tiro e poi, sotto questo aspetto, viveva di rendita per almeno un paio di anni? E lavorava, magari, sugli altri aspetti di gioco... ritorna invece a Denver con un tiro inguardabile e, soprattutto, senza uno straccio di idea del suo sviluppo come giocatore (e quel che e' peggio lo stesso vale per chi gli sta intorno).
CERO PER IL MAGO # 3
La classe arbitrale italiana è vergognosamente ungibile. Dopo calciopoli non si può essere che dietrologi: è una forma di intelligenza (* autocit.)
saxblue ha scritto:Ma se invece di andare a Milano lavorava per tre mesi sul tiro e poi, sotto questo aspetto, viveva di rendita per almeno un paio di anni? E lavorava, magari, sugli altri aspetti di gioco... ritorna invece a Denver con un tiro inguardabile e, soprattutto, senza uno straccio di idea del suo sviluppo come giocatore (e quel che e' peggio lo stesso vale per chi gli sta intorno).
Mi sa che ha troppi consiglieri intorno. L'impressione è che la scelta del Mago di allenarsi tranqullo nella sua vecchia palestra e nel parco di Villa Pamphili a Roma fosse molto più corretta, visto che venivano da un anno di basket giocato quasi senza interruzioni. In particolare il Gallo visti i numerosi piccoli problemi fisici avuti ininterrottamente doveva riposare le stanche membra e allenarsi per recuperare il tiro "perduto".
"Tasi ti, che ti xe tanto testa de mona che tuti i mesi te perdi sangue del naso" Nereo Rocco
berrydiberryville ha scritto:
e a proposito di dirk...lui era un dio già da giovane, eppure solo a 34 ha capito che il giro di palla era l'unica soluzione al pressing avversario-
penso che sotto sotto al Gallo non va proprio giù la sua situazione di giocare a Denver e questo lo condizioni molto, anche nel gioco. Inoltre non sottovalutiamo che è cambiato tanto fisicamente. Spero non possa averlo cambiato così tanto. Non vedo l'ora di vederlo in azione in NBA e capire come si presenta.
come ha detto scariolo si presenta a denver tiratissimo e pronto per la sua prima grande stagione da protagonista.
il che vuol dire ammettere che a milano non ha mai accellerato in previsione del tour de force, calendario alla mano, che lo aspetta (7partite in 9 giorni a febbraio....follia!) nella cold city.
vedremo presto se è così o se davvero a denver non ci vuol stare!
berrydiberryville ha scritto:come ha detto scariolo si presenta a denver tiratissimo e pronto per la sua prima grande stagione da protagonista.
il che vuol dire ammettere che a milano non ha mai accellerato in previsione del tour de force
Tu credi veramente che uno come il Gallo,nella sua città e con tutti gli occhi che aveva addosso,abbia giocato col freno a mano tirato?Io credo che se non avesse deciso di giocare sempre al massimo a Milano non sarebbe andato per nulla.....
Se non credi in te stesso scordati che qualcuno lo faccia per te (Kobe Bryant)
Non è un rinoceronte, un bufalo o una tigre – e ce ne sono in circolazione a branchi, nell’Nba. E’ un delfino: razza rara. Le sue movenze sono vellutate ma veloci, in un continoum affascinante.
Non so come l'hai interpretata tu (o se ho interpretato male io il tuo post ) ma suonava come "tu credi veramente che un professionista serio come il Gallo".....perchè io non ci credo che un professionista serio che torna a giocare per la squadra della propria città non da tutto
Se non credi in te stesso scordati che qualcuno lo faccia per te (Kobe Bryant)
Non so come l'hai interpretata tu (o se ho interpretato male io il tuo post ) ma suonava come "tu credi veramente che un professionista serio come il Gallo".....perchè io non ci credo che un professionista serio che torna a giocare per la squadra della propria città non da tutto
Non credo che non abbia dato tutto, semmai è discutibile il modo in cui lo ha dato. Personalmente sono d'accordissimo con l'articolo postato in precedenza in cui si sottolineava che Gallinari avrebbe dovuto giocare più da "collante" che da leader offensivo, leggendo le situazioni, coinvolgendo i compagni, creando missmatch, difendendo, prendendo rimbalzi, all'occorrenza facendo canestro. Il paragone con Kirilenko nel CSKA l'ho trovato del tutto calzante, ma del resto è il discorso che stiamo facendo sin da questa estate in nazionale. Invece abbiamo visto altro, e abbiamo visto altro perchè oramai sembra essere un'altra la direzione presa dallo sviluppo del giocatore. A tratti il Gallinari realizzatore, che tira o si butta dentro sfruttando la sua superiorità fisica, ha fatto la differenza, ma nel complesso Milano non ne ha avuto un beneficio perchè alla lunga è diventata una squadra troppo legata a Danilo che ha fatto cose per cui erano stati presi altri (e quello che ne ha risentito più di tutti è stato Fotsis, e non è un caso che andato via Gallinari il greco ne abbia messi 24 prendendosi il triplo dei tiri che si prendeva prima). Adesso si torna a Denver e Danilo avrà un ruolo importante, vediamo in che modo lo utilizzerà Karl.
Non so come l'hai interpretata tu (o se ho interpretato male io il tuo post ) ma suonava come "tu credi veramente che un professionista serio come il Gallo".....perchè io non ci credo che un professionista serio che torna a giocare per la squadra della propria città non da tutto
Io dico solo che troppe volte si dice:"uno che la smazza come lui"... "uno con il suo carattere"... "uno con il suo tiro"...
adesso anche "uno con la sua professionalità"... niente sopra la media come tanti altri,
anzi se uno volesse veramente analizzare quella che è stata l'esperienza milanese non da tifoso,
la prima parola che mi verrebbe in mente è "svernare".
Si fosse comportato così un Sonny Weems sai gli insulti...
Non è rivolto personalmente a te il messaggio ma a come viene visto in generale il Gallo.
Sarebbe ora di limitarsi a prendere atto di quello che fa (e gioirne) e di quello che non fa.
Quì si vive ancora di Casalpusterlengo.
Non è un rinoceronte, un bufalo o una tigre – e ce ne sono in circolazione a branchi, nell’Nba. E’ un delfino: razza rara. Le sue movenze sono vellutate ma veloci, in un continoum affascinante.