Su questo sono d'accordissimo, infatti il motivo per cui sono deluso da Bargnani è proprio il fatto che nell'ultima stagione a Toronto e nella prima ai Knicks non si è più visto il giocatore che era diventato. Non è stato capace di imporre il suo talento e le soluzioni che aveva sviluppato, al contrario si è fatto condizionare da un contesto "non ideale" e il suo rendimento è stato molto al di sotto delle attese. E non è stato certo solo a causa degli infortuni, personalmente lo vedo soprattutto come un limite caratteriale.Verdiglione ha scritto:Questo scambio chiarisce quanto possa essere soggettiva l’analisi di una carriera ed anche quanto, probabilmente, noi siamo indulgenti nei confronti di Andrea ed i GM NBA, evidentemente, no.
Dal mio punto di vista, nel corso della sua carriera, Andrea non ha mai completato il suo repertorio. Ha episodicamente mostrato soluzioni alternative.
E questo fa tutta la differenza del mondo.
Per me, esasperando il concetto, il repertorio del giocatore è quello in cui si rifugia nei momenti di difficoltà (di ogni tipo, fisiche, psicologiche, ambientali) sia nel corso della carriera che, esattamente nello stesso modo, nel corso anche della singola partita.
Se un giocatore acquisisce una soluzione aggiungendola al proprio repertorio, dopo, anche in seguito ad inattività, difficoltà, quello che vuoi, non è possibile che questa aggiunta non lasci completamente traccia. Potrà essere una soluzione un po’ “arrugginita”, da lucidare a nuovo, ma se sparisce del tutto vuol semplicemente dire che non era entrata nel repertorio.
Poi magari per mettere a repertorio una soluzione nuova il giocatore medio ci mette, che ne so, 1.000 ore di lavoro. Ci sarà chi ce ne mette 500 e quindi nelle stesse ora di lavoro impara il doppio (sono quelli che tecnicamente diventano dei mostri), magari Andrea ce ne mette 2.000 e qualcun altro non ci riesce proprio.
Questo spiegherebbe perché tutti dicono che lavora e poi in campo non sembra. Vorrebbe dire che dovrebbe lavorare il doppio e magari spesso non ci è riuscito, per gli infortuni, per la voglia, che ne so…….
Rimane il fatto che per me aver mostrato quelle soluzioni che ora sono sparite da un certo punto di vista è un’aggravante e non un’attenuante.
Vuol dire che, avendo il talento per farlo, avrebbe potuto (e quindi avrebbe dovuto) ma non ci è riuscito (e qui, sicuramente, hanno inciso anche gli infortuni).
In realtà, pur avendo tifato molto più Gallinari di Bargnani nella loro carriera italiana (per ovvi motivi, essendo tifoso Olimpia) come giocatore NBA mi sono "legato" più ad Andrea, forse perchè è stato il primo ad essere scelto dalla NBA, un evento in qualche modo "storico". Cerco di essere severo con entrambi, semplicemente non capisco secondo quale logica si ritenga la carriera NBA di Bargnani un fallimento e quella di Gallinari la "normale" carriera NBA di un "signor giocatore". Numeri e prestazioni in questi anni per me non dicono questo, semplicemente.Verdiglione ha scritto:Mi fa sorridere il fatto che tu sia severo con Danilo quanto io lo sono con Andrea……….ed infatti io sono in questo forum principalmente come tifoso di Andrea, come immagino tu lo sia come tifoso di Danilo…..