Re: Marco Belinelli ai Chicago Bulls: comincia l'avventura
Inviato: 02/10/2012, 0:27

I giocatori italiani di basket nella NBA: Andrea Bargnani, Marco Belinelli, Danilo Gallinari e Nicolò Melli...ma non solo
http://italianbasket.it/forum/

Articolo completo http://blogs.bulls.com/2012/10/all-is-b ... ening-day/And as for the new guys, Rose was asked who was most impressive and he mentioned Marco Belinelli. Said Rose: “I did not know he was that big of a guard and how well he shoots the ball and puts the ball on the floor and comes off the pick and roll.”
REDDEN ha scritto:chiuderà col 43% da 3 ....segnatevelo

Certo se imparasse l'inglese dopo 5 anni che sta la', magari non lo prenderebbero per il culo durante il media-day ...“I’m happy to be here,” said Belinelli. “It really is a dream, a good team like Chicago. This is my sixth year in the league (Golden State, Toronto and New Orleans). I have been in the playoffs once. This (can be) a championship team. Everyone talks about (my) three point shot, but I can bring energy, a lot of other stuff. I can dribble, pass the ball to my teammates. I want to be a better defender, a complete guy. These are amazing teammates, amazing coaches, coaches always ready to help. I can be a funny guy. I’ll play hard, expect to win.”
Belinelli has a bit of an accent, leading to those imperfectly grammatical quotes. Of course, he probably speaks four or five languages and those of us practicing that American exceptionalism still are trying to figure out one.
Beh in fondo Dan Peterson sta in Italia da 40 anni e non azzecca mai una frase completa senza un neologismo con pronuncia sempre increidibeeleee. Storpia ogni nome non americano eppure i suoi commenti sono sempre arguti, divertenti e ci piace ascoltarlo così come è.The Huge ha scritto:Certo se imparasse l'inglese dopo 5 anni che sta la', magari non lo prenderebbero per il culo durante il media-day ...“I’m happy to be here,” said Belinelli. “It really is a dream, a good team like Chicago. This is my sixth year in the league (Golden State, Toronto and New Orleans). I have been in the playoffs once. This (can be) a championship team. Everyone talks about (my) three point shot, but I can bring energy, a lot of other stuff. I can dribble, pass the ball to my teammates. I want to be a better defender, a complete guy. These are amazing teammates, amazing coaches, coaches always ready to help. I can be a funny guy. I’ll play hard, expect to win.”
Belinelli has a bit of an accent, leading to those imperfectly grammatical quotes. Of course, he probably speaks four or five languages and those of us practicing that American exceptionalism still are trying to figure out one.
Vero, ma come tu mi insegni, Dan Peterson grazie al suo accento ci ha fatto una carriera televisiva post-allenatore e nessuno, tranne oggi che purtroppo assomiglia ad un vecchio rincoglionito, l'ha preso in giro.mago romano ha scritto:Beh in fondo Dan Peterson sta in Italia da 40 anni e non azzecca mai una frase completa senza un neologismo con pronuncia sempre increidibeeleee. Storpia ogni nome non americano eppure i suoi commenti sono sempre arguti, divertenti e ci piace ascoltarlo così come è.The Huge ha scritto:Certo se imparasse l'inglese dopo 5 anni che sta la', magari non lo prenderebbero per il culo durante il media-day ...“I’m happy to be here,” said Belinelli. “It really is a dream, a good team like Chicago. This is my sixth year in the league (Golden State, Toronto and New Orleans). I have been in the playoffs once. This (can be) a championship team. Everyone talks about (my) three point shot, but I can bring energy, a lot of other stuff. I can dribble, pass the ball to my teammates. I want to be a better defender, a complete guy. These are amazing teammates, amazing coaches, coaches always ready to help. I can be a funny guy. I’ll play hard, expect to win.”
Belinelli has a bit of an accent, leading to those imperfectly grammatical quotes. Of course, he probably speaks four or five languages and those of us practicing that American exceptionalism still are trying to figure out one.
Quando l'articolo parla delle capacità linguistiche di Marco ipotizzano parli 4 o 5 lingue () e in modo molto rispettoso e autocritico ammettono che pochi americani a stento ne sanno, e male, una.
Che Marco sia il più analfabeta degli italiani quando si esprime, sia esso in americano o in italiano non ci sono dubbi. Anche se mi fa ammazzare dal ridere, sembra realmente un po "mona". Parla proprio come gioca (giocava ?), un po' così, in modo estemporaneo.The Huge ha scritto:
Vero, ma come tu mi insegni, Dan Peterson grazie al suo accento ci ha fatto una carriera televisiva post-allenatore e nessuno, tranne oggi che purtroppo assomiglia ad un vecchio rincoglionito, l'ha preso in giro.
Invece in America è diverso (se hai lavorato 5 minuti con un americano sai cosa voglio dire): puoi essere Einstein, ma se non parli bene la loro lingua ti considerano SCEMO.
Ma non scemo così per dire, ma scemo forte: tipo ritardato.
Pure Bargnani, per quanto parli un inglese con un accento da vomito, si fa cmq rispettare ...
Dingleberry la sapevo pure iomago romano ha scritto:Che Marco sia il più analfabeta degli italiani quando si esprime, sia esso in americano o in italiano non ci sono dubbi. Anche se mi fa ammazzare dal ridere, sembra realmente un po "mona". Parla proprio come gioca (giocava ?), un po' così, in modo estemporaneo.The Huge ha scritto:
Vero, ma come tu mi insegni, Dan Peterson grazie al suo accento ci ha fatto una carriera televisiva post-allenatore e nessuno, tranne oggi che purtroppo assomiglia ad un vecchio rincoglionito, l'ha preso in giro.
Invece in America è diverso (se hai lavorato 5 minuti con un americano sai cosa voglio dire): puoi essere Einstein, ma se non parli bene la loro lingua ti considerano SCEMO.
Ma non scemo così per dire, ma scemo forte: tipo ritardato.
Pure Bargnani, per quanto parli un inglese con un accento da vomito, si fa cmq rispettare ...
Non sono d'accordo sul fatto che gli americani siano sempre così categorici rispetto all'uso della loro lingua. Ci sono, come in tutto il mondo, persone ignoranti e persone normalmente intelligenti. Ho lavorato per oltre due anni in un gruppo di lavoro, a Venezia, che comprendeva una decina di americani, 6/7 inglesi e 5/6 italiani. La lingua comune era ovviamente l'inglese. Agli inizi alcuni (pochissimi ed evidentemente poco intelligenti) americani e inglesi facevano persino finta di capirsi a stento tra di loro. Dopo un anno, quasi tutti, sia americani che inglesi bevevano più prosecco che birra, amavano lo spritz, mangiavano sarde in saor e bigoli in salsa, adoravano la graspa e sapevano dire perfettamente "mona", "brutto muso da mona" (per non dire di peggio), visto che, di sera in estate, per sfidare gli italiani in campetto, venendo regolarmente asfaltati da squadre che comprendevano Pilutti e Casarin, dovevano adeguarsi al linguaggio locale.
Quasi tutti ci hanno sempre aiutato a migliorare il nostro vocabolario inglese.
Ho acquisito infatti un'ampia conoscenza dei peggiori termini anglo-americani.
W Marco e il suo anglo-bolognese approssimativo che comunque è divertente.
PS "how do you say dingleberry?" risposta: "do you know Tarzan, the ape-man? Ok, tarzanello, little Tarzan"