The Huge ha scritto:
Non vorrei dire una stupidaggine, ma credo che Cayard, per poter essere sul Moro, fu obbligato a vivere tot anni in Italia e a prendere la cittadinanza italiana, come vincolo per poter far parte del team di Gardini. Non so se sia ancora così, ma ricordo che sentii parlare per la prima volta di questa regola proprio durante le regate del ’91 a proposito del baffuto Paul!
The Huge, hai ragione, Paul dovette prendere la cittadinanza italiana per rispettare il vincolo, ma la sostanza non cambia: uno skipper americano ha guidato un equipaggio internazionale alla sua prima vittoria nel torneo dei challengers e alla sfida con il defender, facendo crescere l'intero movimento velico italiano e velisti come Tommaso Chieffi.
per come è concepita la Coppa America, basta avere il portafoglio gonfio ed aprirlo, e subito puoi ingaggiare gente validissima, e anche dei team che adesso non valgono un granchè se si trovano nuovi finanziatori o sponsor possono migliorare moltissimo.
Guarda Alinghi, che partendo da una scuola velica non certo eccelsa (io abito sul Lago Maggiore e vicino al confine svizzero e ti assicuro che non si va oltre alle regate della domenica su classi piccole), si è riempita con una vagonata di neozelandesi ed è andata a prendersi la coppa.
Con le regole di una volta col cavolo che vincevano, e comunque 'sti stronzi, se sono un sindacato svizzero, la coppa la dovevano fare in Svizzera, e quindi qui sul Lago Maggiore!!! Altro che Valencia, vuoi mettere?
Ah, la storia di Alinghi: Bertarelli, un italiano trapiantato in Svizzera, decide di partecipare alla Coppa America. Gareggiando per la Svizzera!!!

Poi, con molta fantasia, si compra gran parte del fortissimo team defender Black Magic/ New Zealand (Coutts, Butterworth, Schumann etc.) che mettono al suo servizio non solo la loro abilità, ma ovviamente anche tutti i segreti tecnologici della barca detentrice (Coutts è anche ingegnere...). Così straccia tutti e si prende la Coppa facile facile. Bella forza, è proprio uno che ama le sfide impossibili. Infine, dovendo scegliere la sede fuori dalla Svizzera per persistente assenza di mare (io lo avrei costretto a rimanere sul Lago Maggiore, così impara, il rinnegato cioccolataio a cucù), ha pensato solo ai soldi e preferito Valencia alle candidate italiane.
IO ODIO BERTARELLI, GLI TOGLIEREI LA CITTADINANZA!
