Ci vuole il mandato di cattura Europeo quanto prima.fagiu ha scritto:Nessuna, se lui rimane all'estero. Se invece prova a farsi vedere qui, tantaThe Huge ha scritto:Una cosa purtroppo però dice giustamente Valverde: che cazzo di autorità ha un tribunale italiano su di lui? Nessuna.
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
Il sangue che fu prelevato al corridore spagnolo il 23 luglio scorso al Tour de France, ma in territorio italiano, è risultato lo stesso di quello contenuto in una delle sacche (per la precizione la numero 18) sequestrate al dottor Eufemiano Fuentes, il medico spagnolo al centro dell'Operacion Puerto.
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
E' esatto.The Huge ha scritto:Il sangue che fu prelevato al corridore spagnolo il 23 luglio scorso al Tour de France, ma in territorio italiano, è risultato lo stesso di quello contenuto in una delle sacche (per la precizione la numero 18) sequestrate al dottor Eufemiano Fuentes, il medico spagnolo al centro dell'Operacion Puerto.
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
E anche il terzo dello scorso Tour viene a galla ..."Ecco come si dopano i pro"
Bernhard Kohl vuota il sacco
Il corridore austriaco, positivo al Cera al Tour 2008, racconta all'Equipe i retroscena del suo rapporto col doping e di come certe pratiche siano all'ordine del giorno
Ansa PARIGI (Fra), 9 giugno 2009 – Si chiamano procedure professionali di dopaggio. E le seguono solo i migliori corridori per vincere le grandi competizioni ciclistiche. A descriverle nel dettaglio in un’intervista-confessione all’Equipe, l’austriaco Bernhard Kohl che lo scorso ottobre fu pescato positivo al Cera, l’Epo di nuova generazione, per i controlli effettuati al Tour de France segnato dallo scandalo Riccò. L’austriaco, sospeso per due anni, ha deciso di ritirarsi lo scorso 25 maggio e di collaborare con la polizia.
"Ho corso Il Tour '07 senza un vero protocollo di dopaggio. L'anno dopo ho deciso che meritavo il top del top" prelievi — Il protocollo di doping per un Tour de France inizia subito dopo la conclusione di quello precedente: “E’ la regola per ogni vero professionista – spiega Kohl -. Il Tour 2008 ho cominciato a prepararlo dal mese di agosto 2007”. Un circolo infernale: “Ho fatto tutto molto seriamente. Ad agosto ho fatto il primo prelievo del sangue destinato a essere poi utilizzato nel Tour dell’anno dopo. Un secondo prelievo a novembre. Ogni volta un litro. Il mio sangue poi è stato preparato, separando globuli rossi dal plasma, etichettato e congelato”. Dove? Di solito il laboratorio di appoggio era lo Humanplasma in Austria, poi coinvolto nello scandalo dei Giochi invernali di Torino. Scandalo che ha spinto il manager di Kohl, Stefan Matschiner, finito in carcere, a costituire un laboratorio fatto in casa: “Ho finanziato la mia parte con 20mila euro, altri atleti hanno fatto altrettanto. I macchinari sono arrivati agli inizi del 2007 e installati in un appartamento, il nostro quartier generale. Ma il Tour 2007 l’ho corso senza un vero protocollo di dopaggio. L’anno dopo però ho deciso che meritavo il top del top”.
"Le trasfusioni le facevo 48 ore prima delle tappe cruciali. Ci vogliono due giorni per ottenere effetti tangibili" trasfusioni — Le trasfusioni le praticava direttamente Matschiner, formato dallo Humanplasma: “Non è difficile, basta non sbagliare etichette”. Matschiner acquistava anche i prodotti dopanti in cambio di una commissione del 10% sui guadagni di Kohl che per il Tour 2008 prepara quattro sacche del suo sangue: “Solo quelle, il resto ho lasciato perdere per via dei numerosi controlli aleatori. L’Epo, l’ormone della crescita e l’insulina li ho presi prima del Tour non durante”. L’austriaco è riuscito a farsi tre trasfusioni: “La prima dopo la sesta tappa, la seconda prima dei Pirenei, l’ultima prima delle Alpi”. I controlli della polizia negli hotel? Si evitano: “Facendo sempre attenzione. Il mio manager ha fatto tre viaggi dall’Austria, mettendo ogni volta le sacche di sangue nel bagaglio registrato, già scongelato. Le trasfusioni si facevano tra le 18 e le 20, per massimo 20 minuti e non dare nell’occhio. Dipendeva dagli appuntamenti con i giornalisti. Se ero libero, Marschiner mi inviava un sms e andavo nella sua stanza”. Inefficienti i controlli dell’Uci: “La trasfusione di mezzo litro di sangue non crea variazioni sospette dei parametri sanguigni. Il mio manager mi iniettava anche dell’albumina per diluire l’ematocrito. E poi le trasfusioni le facevo sempre 48 ore prima delle tappe cruciali. Ci vogliono due giorni per ottenere effetti tangibili”.
"Tutti i primi dieci del Tour avrebbero potuto essere positivi. Ma hanno preso me. Non ho chiesto un secondo test, la pagliacciata era finita" epo — Kohl però è stato pescato a causa del Cera, l’Epo di terza generazione: “Eravamo certi che non fosse rilevabile. Il prodotto l’ho ottenuto da un altro corridore e me lo sono iniettato da solo. Ero tranquillo. Anche quando hanno scoperto Riccò mi sono detto che aveva sbagliato le dosi. Quando invece ho saputo che i controlli li avrebbero fatti anche dopo il Tour allora mi sono preoccupato. Ma mi sono detto che se beccavano me, beccavano tutti. Sono persuaso che i primi dieci del Tour avrebbero potuto essere tutti positivi. Ma hanno preso me, è andata così. Non ho chiesto un secondo test, la pagliacciata era finita”. Anche il passaporto biologico, promosso dall’Uci, finirebbe per favorire chi imbroglia: “Al limite, aiuterebbe i corridori a restare vicini ai loro valori che gli sarebbero comunicati regolarmente dall’Uci”.
Kohl descrive l'ambiente ciclistico come "una sorta di organizzazione sociale che fa in modo che questo genere di cosa siano accettate da tutti", ma scagiona in parte i dirigenti del suo ex team Gerolsteiner: “Credo che il boss Hans Michael Holczer non sapesse nulla e nella squadra non c'era dopaggio sistematico, ma il dottore dubito che non avesse capito”. Intanto, in Francia, è appena uscito un nuovo libro che prende di mira Lance Armstrong che si appresta a tornare da protagonista al Tour. Eloquente il titolo: “Le Sale Tour”, lo sporco Tour (Ed. Seuil). Un libro che cerca di far luce sul sistema Armstrong e la strana alleanza con l’ex nemico, il gruppo Amaury che gestisce la Grande Boucle (ed è proprietario dell’Equipe) in nome delle nuove strategie nel mondo del marketing.
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
dannazione!nick ha scritto:ALLORA ANCHE PANTANI SI DOPAVA ALLORA?
IO L'AVEVO DETTO
basito
...
no ma cunego invece e' pulito eh
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
Ma il pirata da quanto non posta? 
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
Ordinaria amministrazioneEra stato una delle sorprese della prima parte della stagione, autore tra l’altro di una vittoria di tappa alla Parigi-Nizza e di un bel secondo posto al Giro dei Paesi Baschi alle spalle di Contador: lo spagnolo Antonio Colom è risultato positivo all’EPO in un controllo a sorpresa effettuato il 2 aprile scorso.
Per il Team Katusha – protagonista proprio in questi giorni di una iniziativa sanzionatoria (5 anni di stipendio) a carico dei propri atleti risultati positivi – si tratta del secondo caso in poche settimane, dopo la positività del campione austriaco Christian Pfannberger.
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
Nascosti in stanze d'albergo con medici stregoni, sacche di sangue, iniezioni d'epo.. che grigiore, che tristezza...The Huge ha scritto:E anche il terzo dello scorso Tour viene a galla ..."Ecco come si dopano i pro"
Bernhard Kohl vuota il sacco
...Il mio sangue poi è stato preparato, separando globuli rossi dal plasma, etichettato e congelato”...il laboratorio di appoggio era lo Humanplasma in Austria....costituire un laboratorio fatto in casa...Le trasfusioni le praticava direttamente Matschiner.....L’Epo, l’ormone della crescita e l’insulina li ho presi prima del Tour.....I controlli della polizia negli hotel....le sacche di sangue nel bagaglio...andavo nella sua stanza.....mi iniettava anche dell’albumina per diluire l’ematocrito.....
Gasquet di un altro livello, lui lo dopano le belle fig*e alle feste a forza di special-drinks very specials
La difesa di Gasquet
"Mi hanno drogato"
Il tennista francese trovato positivo sostiene di essere stato incastrato tramite dei cocktail offertigli dall'ex pro Thierry Champion e da una ragazza incontrata in un locale: "Ho paura anche a prendere l'aspirina, figuratevi la coca"
PARIGI, 5 giugno 2009 - Drogato da qualcuno inconsapevolmente. Questa la difesa di Richard Gasquet, l’enfant prodige del tennis francese, pescato con un tasso proibito di cocaina nelle urine. Dopo tre settimane di silenzio, lo sportivo che rischia due anni di stop passa al contrattacco.
RICOSTRUZIONE — E Gasquet, sospeso a titolo precauzionale, lo fa in grande stile, con interviste a tutto campo per dare la sua versione dei fatti. Tutto partirebbe da una nottata trascorsa a fine marzo in una discoteca di Miami. Lì, il tennista avrebbe semplicemente bevuto un paio di cokctail in compagnia di amici e sconosciuti. E, secondo Gasquet, in quei bicchieri qualcuno avrebbe potuto versare della cocaina.
PAMELA — Il primo drink gli è stato offerto da Thierry Champion, ex giocatore ora coach. Il secondo Gasquet l’ha consumato al banco con una ragazza francese conosciuta la sera stessa, tale Pamela. Sono gli unici due momenti in cui avrebbe potuto essere vittima di “contaminazione esterna”, secondo quanto riportato nella denuncia depositata dal tennista che sfocerà probabilmente in un’inchiesta.
LINEA — “Non ho mai superato la linea bianca – dice, senza voler fare humour il giocatore – e non ho mai preso cocaina in vita mia. Quando ho un raffreddore mi consulto dieci volte con il medico prima di prendere l’aspirina. Sarebbe stato veramente idiota prendere della cocaina”. Gasquet non esclude così la pista del complotto, ma a 23 anni da compiere il 18 giugno, il francese non si scoraggia: “La mia carriera non è ancora finita”.
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
Interssante articolo del corriere
PARIGI - L'ex campione di ciclismo francese Laurent Fignon, due volte vincitore del Tour de France (nel 1983 e nel 1984), ha rivelato in televisione - su Tf1 - di essere affetto «da un cancro allo stadio avanzato». «Mi hanno scoperto un cancro dell'apparato digerente - ha detto Fignon, 48 anni, presentando un suo libro, «Eravamo giovani e incoscienti» -. È una brutta notizia. È un cancro allo stadio avanzato, perché ha già prodotto delle metastasi. Certamente c'è il pancreas. Dunque non sappiamo quello che mi resta da vivere. Non sappiamo che succederà. Ma sono ottimista. Lotteremo e riusciremo a vincere questa battaglia».
«NON SI PUO' DIRE CHE SIA COLLEGATO AL DOPING» - Fignon ha aggiunto di aver cominciato da un paio di settimane la chemioterapia. Al giornalista che gli ha subito posto la domanda sul possibile collegamento con il doping, di cui parla ampiamente nel libro, Fignon ha risposto: «Non dirò che non abbia influito. Non ne so nulla. È impossibile dire sì o no. Secondo i medici, sembra di no. Alla mia epoca tutti facevano la stessa cosa, come oggi tutti fanno la stessa cosa. Se tutti i ciclisti che si sono dopati dovessero avere il cancro, ce l'avremmo tutti».

PARIGI - L'ex campione di ciclismo francese Laurent Fignon, due volte vincitore del Tour de France (nel 1983 e nel 1984), ha rivelato in televisione - su Tf1 - di essere affetto «da un cancro allo stadio avanzato». «Mi hanno scoperto un cancro dell'apparato digerente - ha detto Fignon, 48 anni, presentando un suo libro, «Eravamo giovani e incoscienti» -. È una brutta notizia. È un cancro allo stadio avanzato, perché ha già prodotto delle metastasi. Certamente c'è il pancreas. Dunque non sappiamo quello che mi resta da vivere. Non sappiamo che succederà. Ma sono ottimista. Lotteremo e riusciremo a vincere questa battaglia».
«NON SI PUO' DIRE CHE SIA COLLEGATO AL DOPING» - Fignon ha aggiunto di aver cominciato da un paio di settimane la chemioterapia. Al giornalista che gli ha subito posto la domanda sul possibile collegamento con il doping, di cui parla ampiamente nel libro, Fignon ha risposto: «Non dirò che non abbia influito. Non ne so nulla. È impossibile dire sì o no. Secondo i medici, sembra di no. Alla mia epoca tutti facevano la stessa cosa, come oggi tutti fanno la stessa cosa. Se tutti i ciclisti che si sono dopati dovessero avere il cancro, ce l'avremmo tutti».
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
Bene ma non benissimoPassaporto biologico: Spagna batte Italia 3 a 2
In merito ai risultati del passaporto biologico, l’Uci ha chiesto l’apertura di procedure disciplinari per apparente violazione del regolamento antidoping per cinque atleti: :
- Igor Astarloa Ascasibar (ESP, Amica Chips)
- Pietro Caucchioli (ITA, Lampre NGC)
- Francesco De Bonis (ITA, Diquigiovanni Androni)
- Ruben Lobato Elvira (ESP, senza contratto)
- Ricardo Serrano Gonzalez (ESP, Fuji Servetto)
L’Uci sottolinea che le procedure saranno aperte a breve sulla base delle indicazioni espresse dagli esperti indipendenti nominati in occasione della nascita del passaporto biologico.
Il bilancio del primo anno di attività del passaporto biologico non sarebbe completo - si legge nel comunicato stampa dell'Uci - se non fosse sottolineato il fatto che una analisi globale dehli 840 corridori sottoposti al programma mostra come una larga maggioranza di loro non presenti alcuna anomalia.
L’Uci confida nel fatto che questo nuovo approccio, basato sull’individuazione indiretta delle pratiche dopanti, permetterà di limitare ulteriormente lo spazio di manovra per chi vuole imbrogliare.
Da sottolineare, infine, che ognuno dei corridori citati si vedrà garantita la presunzione di innocenza fino al termine della procedura disciplinare.
Non voglio difendere i corridori, però il passaporto biologico potrebbe anche ingannare.
Ipotizzando un controllo mattutino a sorpresa per un corridore che la sera prima ha bevuto un po' troppo, mi sembra ovvio che i valori del sangue siano differenti da quelli normali registrati nel passaporto.
Resta il fatto che queste situazioni dovrebbero essere rare, per cui i cinque sopracitati saranno certamente colpevoli
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
Dekker positivo all'Epo
Niente Tour de France
L'olandese della Silence non ha superato un nuovo controllo antidoping effettuato su un campione prelevato il 24 dicembre 2007. Lo ha annunciato il suo team, precisando che il ciclista non sarà alla partenza del Tour
BRUXELLES, 1 luglio 2009 - Il corridore olandese Thomas Dekker del team Silence è risultato positivo all'Epo in seguito a nuove analisi effettuate su dei campioni del 24 dicembre 2007. Lo ha reso noto la sua squadra precisando che il corridore non parteciperà al Tour de France che prenderà il via sabato prossimo.
sostituto e squalifica — Dekker, che ai tempi del test militava nella Rabobank, doveva essere uno degli uomini di supporto di Cadel Evans, piazzatosi secondo al Tour dello scorso anno: è stato sostituito da Briton Charles Wegelius. Ventiquattro anni, due volte campione olandese a cronometro, Dekker rischia due anni di squalifica. Lo scorso mese l'Uci ha aperto procedimenti disciplinari nei confronti di cinque corridori: nuovi casi potrebbero essere rivelati a breve.
http://www.gazzetta.it/Ciclismo/01-07-2 ... 5562.shtml
e vabbè..Giochi del Mediterraneo: scandalo doping per la Grecia
Eurosport | mer, lug 1, 12:43
Due pesisti greci, Nikolaos Kourtidis e Grigor Satsian, sono tornati in Grecia per eseguire le contranalisi
I due atleti ieri pomeriggio hanno conquistato 3 medaglie (2 ori per Kourtidis e un bronzo per Satsian) e in serata la federazione greca ha comunicato la loro precedente positività a un controllo eseguito in patria. Ora rientreranno in patria per le contranalisi.
http://it.eurosport.yahoo.com/ticker/ti ... em=1989729
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
La cosa che mi lascia perplesso è la data del test di Dekker: 24 Dicembre 2007 ... un pò più di tempo no?
Bah, che carrozzone!!!
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
infatti.
forse era in una qualche lista nera di sospettati ed hanno cercato materiale per incastrarlo.
certo che se mettono a rianalizzare tutti i campioni di sangue del passato per me al tour partono in 10-11
e panico puro tra i ciclisti
forse era in una qualche lista nera di sospettati ed hanno cercato materiale per incastrarlo.
certo che se mettono a rianalizzare tutti i campioni di sangue del passato per me al tour partono in 10-11
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
esattosetset60 ha scritto:infatti.
forse era in una qualche lista nera di sospettati ed hanno cercato materiale per incastrarlo.
certo che se mettono a rianalizzare tutti i campioni di sangue del passato per me al tour partono in 10-11e panico puro tra i ciclisti
non ricordo dove, ma avevo letto di voci insistenti sulla non pulizia dell'olandese molto tempo fa
Intanto, sempre per quanto riguarda il ciclismo, sembra ci siano diversi casi di positività ai recenti giro di svizzera e delfinato, precisamente tra quattro e sette corridori.
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Re: LA LISTA NERA DEL DOPING
Mi gioco quello che ti pare che uno di quelli è Tony Martinbobberto ha scritto:esattosetset60 ha scritto:infatti.
forse era in una qualche lista nera di sospettati ed hanno cercato materiale per incastrarlo.
certo che se mettono a rianalizzare tutti i campioni di sangue del passato per me al tour partono in 10-11e panico puro tra i ciclisti
non ricordo dove, ma avevo letto di voci insistenti sulla non pulizia dell'olandese molto tempo fa
Intanto, sempre per quanto riguarda il ciclismo, sembra ci siano diversi casi di positività ai recenti giro di svizzera e delfinato, precisamente tra quattro e sette corridori.

