nick ha scritto:cippa lippa ha scritto:
Ma credo di capire la differenza tra le zozzerie commerciali e la musica quale arte.
lo scoglio e' questo e quante volte l'abbiamo sentita e quante ancora dovremmo sentire sta cosa ripetuta a macchinetta da todos?
perche' quando si comincia a parlar di arte allora anche il mio ex cane può aver voce in capitolo senza paura di risultare fuori luogo
cioè se diciamo "questa cosa è arte" è come dire: ok dai discutiamo un po' di "LIBERTA'" ognuno dice la sua e tutti diciamo la nostra e tutto e' giusto
ti sfido a trovarmi un criterio obiettivo di distinzione fra quella che e' musica come arte e quella che e' musica come prodotto!
prima ovviamente dovresti definirmi "arte" !
ovviamente non vale "mi piasce di piu' / secondo me / a parer mio"
Che buccia di banana che ho preso
Come faccio a risponderti?
Ti dico quello che penso. Perché si possa parlare di arte è richiesto un minimo di originalità, vale a dire un minimo di personalità, vale a dire un minimo di espressione della propria spontaneità, un minimo di complessità. L'arte è qualcosa che si nasconde, che la parte che la riceve non ha subito svelata, che necessita anche della sua opera di decifrazione.
La differenza che passa tra l'originale e la copia.
Tra l'innovazione e la sterile reiterazione di temi e forme.
E' profondità espressiva.
Non ci può essere arte se ci si limita a scopiazzare lo stereotipo musicale di successo, scimmiottando chi da decenni ripete le stesse semplici formule e forme musicali.
Ti faccio l'esempio di un gruppo che in questo preciso momento ha un buon successo commerciale (che non sempre, per fortuna, equivale ad essere commerciali), i "Muse".
Hanno un pezzo che impazza ovunque (ma non mi chiedere il titolo).
Ora, è musica che ha una qualche originalità? Il cantante esprime se stesso, oppure scopiazza il modo di cantare (quello si originale) del cantante dei Radiohead (già scopiazzato, per esempio, anche dai famigerati Coldplay?).
Per altro verso, ritengo anche che l'arte derivi sempre dalla sofferenza e dall'urgenza di esprimere qualcosa.
Il fatto che una musica piaccia alla maggioranza delle persone non ne fa arte.
Il fatto che la maggioranza degli ascoltatori non possieda la chiave per decifrare ed accogliere la complessità e la profondità degli "originali", non ha alcun significato e valore.
Spesso i più grandi geni vengono capiti ed apprezzati a distanza di decenni.
Alcuni praticamente mai.
Nella musica alcuni dei più grandi artisti non hanno venduto una cippa lippa.....per dire.