Certe soddisfazioni
sygno ha scritto:http://www.repubblica.it/sport/basket/2 ... ref=HRLV-1
ALLA bandiera con cui fasciarsi sul podio ognuno aveva pensato da solo. Le Nazioni Unite degli Spurs, otto diverse di tre continenti, solo quattro giocatori americani, per formare la squadra campione, sono sbocciate sul podio così, comprati i vessilli la mattina, impacchettati e tenuti nascosti per l'ora giusta, e per la prima volta nella storia, fra quelli, è fiorito quello italiano. L'ha indossato Marco Belinelli e il giorno dopo s'è sentito citare e poi chiamare dal presidente Renzi, come un pezzo, anzi "un pezzettino", di un'Italia da amare, rispettare e imitare. "L'ho sentito pochi minuti, poco prima di finire sul Tg1: è stata, per entrambe le cose, un'impressione unica. Sono contentissimo, ci vedremo al ritorno in Italia. Spero d'esserlo, un esempio per i giovani, e m'ha inorgoglito ascoltarlo da lui. La mia felicità più grande è vedere che la gente ha capito quanta voglia avevo di arrivare fin qui".
Belinelli, quel tricolore sul podio si notava proprio.
"E mi rende orgoglioso, così come sono felice che 5 o 6 ragazzi venuti da ogni parte del mondo per una grande impresa abbiano avuto la stessa idea".
E così, ieri mattina, s'è svegliato nella storia.
"E così, dopo mezzogiorno, non mi sono ancora svegliato. E non lo realizzo che ho vinto il titolo Nba. Mi dà i brividi solo dirlo, dopo una notte di emozioni e feste, tutti uniti in spogliatoio, noi, familiari, amici. Di feste dopo un trionfo ne avevo viste tante, in tv. Amo il basket, tutto del basket e non mi perdevo un fotogramma delle premiazioni. Esser protagonista io, fradicio di champagne, di immagini già viste, è indescrivibile".
Aveva pure pianto in diretta, prima. Pensieri, parole?
"Non sono riuscito a trattenermi, credo d'aver rivisto tutta la mia vita, la carriera, i momenti duri, le frasi, le partite, quelli che non potevo farcela e quelli che, invece, hanno creduto in me. Babbo e mamma, i primi. Pensavo a loro. Mamma Iole mi manda un sms ogni giorno. Eccolo, questo: "Ce l'hai fatta. Bacio. Mamma". So che stanotte hanno messo la maglia fuori dalla finestra, a San Giovanni passava tanta gente, i clacson strombazzavano".
I suoi compagni venivano dalla beffa di un anno fa, ma pure la sua stagione era partita con la sconfitta azzurra in Slovenia e la mancata qualificazione ai Mondiali. E le critiche, più dure, che toccano ai leader. Oggi è l'ora delle rivincite?
"Umanamente sì. Tante critiche m'han dato forza. Accettale tutte, mi dice mio padre. Alcune le ho condivise, altre pensavo di non meritarle. Ci ho indurito la pelle. Ma dove vai, tornerai in Europa, non hai il fisico, non difendi, non sei del livello di San Antonio... Tutto mandato giù, e adesso sono qua".
Era anche l'ultimo della fila, fra gli italiani d'America. Bargnani prima scelta, Gallinari predestinato, Belinelli farà quel che può. Ha fatto centro lei.
"L'ho detto, ho avuto molte situazioni difficili: coi club italiani, in nazionale, nella Nba. Ma volevo vincere e migliorare, e dimostrare che voglia e passione sono autentiche. Non ho mollato, ed è il consiglio per chi vuole provarci. Farcela si può, credendoci".
La vittoria nella gara del tiro da tre punti, a febbraio, ha aumentato la fiducia, o l'amarezza, sentendo da tanti che quello non è basket, ma tiro a segno?
"E' stata una cosa in più, utile all'autostima, ma ero io il primo a non puntarci troppo. La fiducia vera, decisiva, me l'ha data partir subito forte, dentro la squadra. Ginobili fu il primo a spronarmi, Parker è quello che ho sentito più vicino, fin dal giorno che firmai. In Slovenia, nell'hotel delle nazionali, mi disse: sono felice che sei dei nostri, vogliamo vincere. Poi, pure all'All Star Game, la gara da tre non è mica facile da vincere...".
Nell'ora della festa, ricorda un momento in cui pensò: basta, me ne torno a casa.
"Mai, mai, mai, mai. E' stata dura, ma ho avuto carattere. L'altra sera alla partita c'era Don Nelson. Ai Warriors proprio non mi vedeva, ho ripensato alle incazzature di quei tempi. E sì, vincere davanti a lui, me l'ha fatta gustare di più".
Sette stagioni, cinque maglie diverse. L'ultima, quella giusta. Si ferma, adesso?
"Spero di sì. Sono fra compagni speciali, in un sistema di gioco perfetto, che può migliorarmi ancora. Ho un altro anno di contratto, spero siano di più".
I remember when Nelson called a TO just so he could scream at Marco about a defensive miscue, it was painful even to watch. A lot of players cycled in and out of the Warriors back then...Morrow, Azubuike, Wright, Watson. Marco was the one person I was most hopeful about. I was so happy for him when he was finally free of Nelson, even for the worthless ass of Devean George, that I began a journey through the NBA, with stops in Toronto, New Orleans, Chicago and finally San Antonio with the hopes he could develop into a rotation-level, all-around player, perhaps efficiency aside.wisconsin ha scritto:"L'altra sera alla partita c'era Don Nelson. Ai Warriors proprio non mi vedeva, ho ripensato alle incazzature di quei tempi. E sì, vincere davanti a lui, me l'ha fatta gustare di più".
Certe soddisfazioni![]()
Guarda che, come ho sempre detto, non ha fatto nulla di più di Neal in RSsygno ha scritto: Mi piacciono le parole dei tifosi Spurs sul forum, sanno quanto ha dato in RS e quanto è stato importante per 1) Far riposare i BIG
Guarda che gli Spurs han vinto in trasferta sia contro OKC che contro Miami2) Raggiungere il primo posto per il fattore campo.
[/spoiler]Infatti in regular season Marco ha solo segnato di più di Neal, tirato circa il 7% meglio sia da due che da tre, preso più rimbalzi, dato più assist. Nei playoff ha segnato 1,4 punti di meno, tirando meglio in ogni caso.Mikele ha scritto:Guarda che, come ho sempre detto, non ha fatto nulla di più di Neal in RSsygno ha scritto: Mi piacciono le parole dei tifosi Spurs sul forum, sanno quanto ha dato in RS e quanto è stato importante per 1) Far riposare i BIG
Nei PO molto (ma molto molto) di meno a dire il vero
Ed il tutto si è tradotto in un sacco di W in più immaginomago romano ha scritto: Infatti in regular season Marco ha solo segnato di più di Neal, tirato circa il 7% meglio sia da due che da tre, preso più rimbalzi, dato più assist.
Nei playoff ha segnato 1,4 punti di meno, tirando meglio in ogni caso.
Appunto
Ma chissene di fare polemica assolutamente inutili.
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Oddio, son già morto!! (no, non è vero, battuta)squeezy ha scritto: ma non ti rodere cosi il fegato con pregiudizi e prevenzioni che non arrivi a 60 anni..
Ne dubitoP.S. Petrucci, per 280.000 euro del piffero, avremmo potuto vedere i 4 giganti al mondiale, e ci saremmo divertiti,maledetto!
Il paragone con Selvaggi è ridicolo visto che non mise piede in campo nemmeno per un minuto.Mikele ha scritto: Anche Selvaggi nel 1982 ha vinto il Mondiale
Infatti avevo il BAN in canna e ci è rimastoMikele ha scritto: Dai, dammi atto che il giorno dopo me ne son stato buonino e ho lasciato i belinelliani festeggiare.
Issi, un altro fenomeno che per fortuna gli utenti hanno imparato ad ignorare.Mikele ha scritto: non ho detto nulla nemmeno quando Issi ha tirato fuori il Mago![]()
Puntualizza e gira i numeri fin che vuoi ma non cambia la sostanza.Mikele ha scritto: Poi se tu tiri fuori 2 cose che IMHO non son tanto vere allora magari puntualizzo